Con l’avvento del nuovo secolo ha preso forma un grande progetto di riconversione di una vasta area industriale dismessa da tempo nel centro urbano del Comune di Ivrea.
Si tratta dell’ex Area Montefibre, già Soie Chatillon, stabilimento di lavorazione delle fibre tessili realizzato nei primi anni ’20 del secolo scorso sulla riva destra della Dora Baltea, alle spalle della stazione ferroviaria.
La scelta ricadde già allora su quest’area, oltre per la vicinanza al fiume, per la strategicità del sito: a ridosso del centro cittadino e allo stesso tempo servita dalla rete stradale e ferroviaria che ne permettevano la connessione rapida anche con l’esterno.
Lo stabilimento, il più grande ad Ivrea sino a quel periodo, fu costruito su un area di 250 mila mq. , in buona parte coperti da edifici, arrivando ad ospitare circa 6.000 tra operai ed operaie.
Dal periodo fascista in avanti la fabbrica passò sotto diversi proprietari (IRI prima, Edison poi, per finire incorporata alla Montedison negli anni ’70), cambiando più volte nome e attività. In particolare, dopo la parentesi bellica, si passò alla lavorazione delle fibre sintetiche, con la specializzazione nelle plastiche poliammidiche (nylon).
L’ammodernamento della tecnologia, che ridusse notevolmente il personale necessario, e la crisi del settore, portò al blocco delle linee di produzione nel 1985.
La storia di quest’area, così importante per la città di Ivrea per tanti anni, resta abbandonata e dimenticata fino al 2000, quando Olivetti Multiservices, Zoppoli & Pulcher e Cogeis, rilevano l’area dai precedenti proprietari fondando la Società “Parco Dora Baltea S.p.A”.
Grazie alla lungimiranza del Comune di Ivrea che concretizza la visione dello sviluppo di quest’area in un Piano Particolareggiato, e successivamente alla firma di una Convenzione tra le due parti, può finalmente iniziare il recupero e la riqualificazione della zona, che viene così restituita alla città proponendone un nuovo cuore urbanistico.
Il progetto proposto, fin dal Piano Particolareggiato, prevedeva una forte riduzione della densità edilizia precedente, permettendo agli spazi verdi di diventare elemento distintivo, inserendo di fatto tutte le destinazioni a interesse pubblico e privato, quindi dalla viabilità, agli uffici e alle abitazioni, in un grande parco di circa 6 ettari.
Seguendo il Piano del Comune, l’area ha così cominciato a trasformarsi, realizzando negli ultimi 10 anni uffici, servizi, un centro commerciale e abitazioni, per un nuovo quartiere sempre più legato al tessuto urbano del centro storico, non solo attraverso le rilocalizzazioni che qui hanno trovato posto, ma, anche grazie alla realizzazione di nuovi collegamenti che, oltre a donare nuova vita all’area, permettono a tutta la città di usufruire di nuovi spazi e servizi.
